Ma com’è possibile che ho fatto 2000 € di vendite e 10.000 € di carrelli abbandonati?
Oggi parliamo di carrelli abbandonati, cause e come evitarli.
Ti elencherò 16 punti che potrebbero ridurre le percentuali di acquisto delle persone che arrivano sul tuo sito e che vedono il tuo prodotto.
1. Checkout lungo
Il primo punto è che a volte ci sono troppi passaggi per completare l’acquisto. Il checkout è lungo o confusionario.
Non si capiscono bene gli elementi, i bottoni sono troppo piccoli o non sono settati bene. Ci son troppi passaggi come ad esempio l’indirizzo di spedizione da inserire anche se stai vendendo un info prodotto che non necessita di spedizione!
Ti consiglio, soprattutto in quest’ultimo caso, di usare il checkout rapido di paypal, che compila i dati in automatico!
2. Scarsa fiducia
Il sito non ha delle recensioni oppure ci sono poche scelte di metodi di pagamento…non è presente il pagamento con PayPal per acquisti sicuri o non c’è la possibilità di pagare con contrassegno…in generale c’è poca chiarezza nel sito.
Questi sono tutti elementi che faranno vacillare la fiducia del tuo potenziale cliente!
Le recensioni fanno tantissimo, come abbiamo già anticipato negli articoli passati.
3 e 4. Spese e tempi di spedizione
Le spese di spedizione sono alte o inaspettate per il cliente. Non le offri gratis e non dai la possibilità di scegliere la spedizione veloce. Questi sono altri elementi per cui le persone si tirano indietro.
Ricordati che siamo abituati ormai al servizio impeccabile di Amazon che spedisce gratuitamente nel giro di 24 ore con Prime.
5. Codici sconto
Se fornisci dei codici sconto che non vanno, le persone non riuscendo a inserirli nel checkout, abbandoneranno il carrello.
A maggior ragione se sei all’inizio e non hai previsto una prima scontistica (almeno all’apparenza) per permettere alle persone di assaggiare il tuo prodotto senza rischiare troppo, con un entry level, sarà difficile convertire.
Il prodotto entry level non è altro che un’esca con la quale attiri le persone per cercare poi di vendere servizi e prodotti con un costo più alto.
6. Sicurezza dei pagamenti
Alcune persone possono essere preoccupate per la sicurezza nei pagamenti.
Un esempio di questo lo svolge il codice SSL del sito web. È un codice di sicurezza che vedi all’inizio del link come “https”, e se non lo avrai sul sito (quindi apparirá http senza la s finale), potrebbe comprometterti, perché molti motori di ricerca bloccano i siti con il solo http, senza la S.
Chrome, ad esempio, ti fa vedere subito il messaggio “questo sito non è sicuro” e non ti fa entrare neanche se tu lo volessi fare da smartphone, quanto meno da Apple funziona così.
Questo è uno dei motivi per cui le persone potrebbero abbandonare il tuo sito anche prima di essere riusciti a entrarci, o successivamente al checkout se avevano usato, ad esempio, il computer, per poi cercare di concludere l’acquisto sullo smartphone.
7. Assenza di retargeting e remarketing
Se il cliente esce dal sito per qualsiasi motivo, dovrai avere impostato delle campagne su Facebook o su altre piattaforme che riportino le persone che sono uscite sul tuo sito. Dovrai quindi fare delle azioni di retargeting e remarketing per farti rivedere più e più volte. Questo perché il più delle volte le persone non comprano immediatamente da te al promo annuncio, se non ti hanno mai visto perché sono diffidenti.
Un altro motivo per fare retargeting è perchè alcuni vanno a confrontare il tuo prodotto con altri, oppure si perdono in altre faccende, quindi vanno riportati nuovamente sul sito.
Un’altra possibilità ancora che abbiano delle obiezioni ma non c’è niente che risolva i loro dubbi.
Quindi se non andremo a mettere in piedi una strategia di retargeting di remarketing facendogli rivedere il prodotto, approfondendo temi che possono rispondere alle sue obiezioni, mostrando anche delle testimonianze, la persona non tornerà più ad acquistare sul sito.
8. Assenza di e-mail marketing
Uno degli obiettivi dell’email marketing é proprio quello di recuperare i carrelli abbandonati! Correlato al punto 7, ovvero il retargeting, l’email marketing può essere sfruttato per convertire le persone che hanno lasciato la loro mail, magari per scaricare un contenuto gratuito, in acquirenti.
L’e-mail marketing può anche essere sfruttata male, non facendo troppo caso alle tempistiche con cui si mandano le e-mail. Se viene inviata una mail ad una persona dopo 10 giorni che ha inserito un prodotto nel carrello, essa si sarà dimenticata dell’azione fatta e quindi molto probabilmente, essendosi “raffreddata”, non concluderà la vendita. Con raffreddata, intendo che ha dimenticato il nostro prodotto o servizio, oppure il bisogno che aveva di acquistare non è più impellente.
Quindi il tentativo di recuperare il carrello deve avvenire nell’ambito delle 24 o al massimo 48 ore dal carrello abbandonato.
9. Registrazione obbligatoria
In alcuni siti le persone devono obbligatoriamente registrarsi e questo obbliga le persone a intraprendere un’azione che magari non hanno voglia di intraprendere. Bisogna lasciare alle persone la libertà di vivere l’esperienza di acquisto nel modo che preferiscono.
Se non lasciano la mail è perché molto probabilmente hanno paura di essere contattate in seguito per le varie offerte di marketing. Oltretutto, nei vari form per richiedere una mail e l’iscrizione bisogna inserire i check per accettare la privacy policy e l’accettazione di offerte marketing/newsletter, quindi autorizzare la ricezione di mail. Se questo passaggio non viene compiuto le mail sarebbero anche irregolari, quindi non potrebbero essere nè detenute, nè usate. Approfondiremo con un avvocato specializzato in uno dei prossimi articoli!
10. Informazioni essenziali
Nel check out sarà meglio richiedere solo le informazioni essenziali al cliente ovvero il nome, la mail il numero di telefono e se si spedisce qualcosa di fisico, l’indirizzo. Tutte le altre informazioni potrebbero farlo sentire non al sicuro dando troppi dati, e potrebbe non concludere l’acquisto.
11. Le persone comparano i prezzi
Se non avrai un posizionamento corretto, le persone faranno ricerca e confronteranno i tuoi prezzi a quelli della concorrenza e andranno alla ricerca di qualcosa di simile al tuo prodotto che costi meno. Se non sei un brand autorevole compreranno al prezzo più basso, dato che non capiranno perché dovrebbero comprare proprio da te e non da un altro.
Quindi, assicurati di spiegare bene in cosa ti differenzi dagli altri e quale è il tuo modo unico per risolvere il problema del cliente che ti darà la sua fiducia.
12. Errori tecnici
Se ci saranno errori tecnici nel carrello o nel checkout, che potrebbero comportare far reinserire nuovamente la carta di credito piuttosto che le informazioni di spedizione, l’abbandono verrà da sè. Controlliamo sempre in modo da monitorare che tutto funzioni correttamente, perché gli errori tecnici sono la maggiore causa di carrelli abbandonati e di perdita di guadagni e fatturato.
Ho approfondito molto bene questi argomenti già nel precedente articolo che ti invito ad andare a leggere se non lo hai ancora fatto: “che errori non fare con l’ecommerce”.
13. Termini di reso non chiari
Qui non c’è molto da dire: se non ci saranno i termini di reso e rimborsi scritti in modo chiaro sul sito, le persone non si sentiranno garantite e quindi abbandoneranno il carrello. Non aver paura che le persone ti rimandino indietro il prodotto, perchè questo punto sarà uno dei motivi per cui non acqusiteranno nemmeno.
14. Sito non ottimizzato
Quante volte ti è capitato che andassi su un sito e lo trovassi non ottimizzato per smartphone. Devi scorrere da destra a sinistra o dall’alto verso il basso, piuttosto che fare lo zoom per ingrandire o rimpicciolire lo schermo…tutto questo per riuscire a trovare le informazioni importanti, i bottoni da cliccare e a decifrare il sito per scoprire i prodotti in vendita. Insomma, questo rende molto più complicata l’esperienza di acquisto, che ovviamente rende il sito molto meno efficiente nel convertire il traffico in vendite.
Il sito non ottimizzato ti farà perdere soldi. Mi collego anche al punto 15, ovvero…
15. Velocità del sito
Velocità e tempi di caricamento.
Se non ottimizzato, con le immagini ottimizzate, che quindi saranno più leggere, il sito sarà anche più lento e le persone si stuferanno.
C’e questa statistica che dice che la soglia di attenzione delle persone e di 5 secondi. Se, quindi, non catturerai la loro attenzione immediatamente, e se il sito non si caricherà entro breve tempo, gli utenti usciranno ancora prima di aver messo piede sulla tua home page.
Dai spazio alla velocita dei caricamenti nel sito.
16. Aggiunta al carrello come promemoria
Alcune persone aggiungono dei prodotti al carrello anche solo come promemoria o per un acquisto succesivo, quindi è fondamentale fare retargeting, e torniamo a uno dei punti precedenti. Come? Con Facebook, Google, Instagram, mail e con tutti gli strumenti che abbiamo deciso di inserire nella nostra strategia.
In conclusione
Tutti questi errori che causano l’abbandono dei carrelli sono frutto di tutta l’esperienza che noi stessi in primis abbiamo fatto, sprecando molti soldi sui nostri ecommerce, che avremmo potuto mettere in tasca.
Sappiamo esattamente quindi, quali sono quegli errori che vanno evitati e questi sono un esempio. Quindi, nel momento in cui dovessi decidere di affidarti ad esperti per il tuo marketing, sai che con tutta questa esperienza, noi possiamo aiutarti.
Ovviamente tutti questi errori hanno portato tantissime soddisfazioni, sia per noi che con i nostri clienti.
Vuoi sapere se saremo in grado di aiutarti? Non ti resta che richiedere la tua consulenza in regalo cliccando sul pulsante qui sotto!
Con questo è tutto! Mi raccomando dai un occhio a tutti i nostri canali per ricevere ogni settimana le notifiche su tutti i contenuti che usciranno in ambito ecommerce! Riuscirai ad essere molto più competitivo con i tuoi concorrenti e, se metterai tutto in pratica, sono sicuro che i risultati arriveranno presto!
A presto,
Samuele
Ah, e sarei veramente contento se tu mi lasciassi un commento con qualche feedback qui sotto l’articolo!
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